Bianche

La carote bianche assieme a quelle gialle erano in origine considerate come carote selvatiche, già diffuse in Asia, Europa e nord Africa. Erano sempre o bianche oppure tendenti al giallo pallido. Agli Arabi dobbiamo il merito dell’introduzione delle carote gialle e viola nel bacino del Mediterraneo. In passato fu confusa più volte con la rapa e la pastinaca per via, forse, del suo colore tra il viola ed il bianco, le cui sfumature sono solo alcune delle sue colorazioni possibili. Soltanto nel XVII secolo, gli agricoltori olandesi, in onore della famiglia D’Orange che all’epoca regnava nei Paesi Bassi, incrociarono tra di loro molteplici varietà di carota selezionando man mano gli esemplari di colore arancione.


PROPRIETÀ

Le carote bianche non contengono pigmenti, ma possiedono dei composti fitochimici che aiutano a prevenire il cancro e disturbi cardiovascolari, come infarto ed aterosclerosi, mentre le fibre aiutano a proteggere, soprattutto, il colon, favorendo, contemporaneamente, una digestione migliore.

– Fornisce all’occhio nutrienti essenziali
   come retinolo, sali minerali, ferro e calcio

– Aiutano a rafforzare le difese immunitarie
– Contengono vitamina A
– Sono ricche di betacarotene e la luteina
– Rafforzano la vista
– Aiutano a combattere i radicali liberi

UTILIZZO IN CUCINA

Possono essere utilizzate esattamente come le carote normali crude o cotte. Il betacarotene sopporta bene il calore, e non viene quindi distrutto da una breve cottura; inoltre con la cottura le pareti cellulari dei tessuti vegetali si ammorbidiscono, rendendo più facile per il nostro apparato digerente l’assimilazione di questa preziosa sostanza.  

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